La torre della radio Shukhov di Mosca, un’opera iconica del primo costruttivismo sovietico, è diventata recentemente oggetto di un intenso dibattito in Russia, che ha coinvolto diversi ministeri del governo e organizzazioni indipendenti della società civile.

Eretta tra il 1920 e il 1922, la struttura oggi deve affrontare lo smontaggio o il potenziale crollo, a causa della mancanza di un’adeguata manutenzione e di decenni di abbandono. Un tempo simbolo dell’ottimismo rivoluzionario e del progresso, il capolavoro di ingegneria della luce di Vladimir Shukhov assume ora un aspetto di fragilità. La sua struttura in acciaio si erge a ricordo materico dello straordinario esperimento in corso in quella parte del mondo, altra delicata reliquia di un’epoca passata.

Secondo il Ministero Federale delle Comunicazioni e dei Mass Media della Russia, la vecchia torre è caduta in un tale irrevocabile rovina che l’unica speranza per salvarla è di smontarla immediatamente in modo che i pezzi originali possano essere rimontati in una data futura.

“L’unica soluzione possibile al problema è una ricostruzione e un rinnovamento in due fasi della stazione, che ne prevede lo smembramento per la conservazione e la conservazione degli elementi per un successivo restauro”, ha detto il mese scorso al Moscow Times un portavoce senza nome. In caso contrario, avvertono i funzionari del ministero, la torre radio prima o poi soccomberà al decadimento, il traliccio non sarà più in grado di resistere alla forza di gravità che lo trascina a terra. A loro avviso, deve essere rimosso almeno per il momento. Alcuni hanno persino sollevato la possibilità di un trasferimento permanente in un altro sito ancora da determinare, una prospettiva ancora più controversa.